martedì 17 maggio 2016

Se in Italia c' è poca libertà di stampa non è a causa di un regime renziano

Non solo il M5S ma anche le altre opposizioni, ci ricordano sempre che in fatto di libertà di stampa, l' Italia è al 77° posto. Secondo loro ciò è dovuto al regime renziano sui quotidiani. Invece se siamo a fondo classifica, lo si deve al fatto che molti giornalisti vivono sotto scorta per le minacce subite e alle ingerenze del Vaticano. Non lo dice l' Unità ma il Fatto Quotidiano, citando la ricerca di Reporters senza frontiere. Purtroppo i pentastellati non leggono nemmeno il FQ, che infatti ha perso 25 mile copie in un anno, diversamente saprebbero che la colpa non è del controllo renziano sui giornali, che esiste solo nei loro deliri. Anzi, sono certo che per esprimere un giudizio tanto negativo, i Reporters abbiano tenuto conto anche della vergognosa rubrica "Il giornalista del giorno", apparsa per diverse settimane sul blog di Grillo, dove si offendevano e irridevano i giornalisti la cui unica colpa era quella di criticare il M5S e il suo padrone.

Qui l' articolo del FQ

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Ai tempi di Berlusca stavamo al 40esimo posto.

Ora 77esimo.

Aggiungici che se scrivi male di un invertito commetti reato ...... Guelfi non ne esci, siete stati voi.

Anonimo ha detto...

“La UE non vi fa’ uscire dalla crisi. Uscite dalla UE!”

http://www.maurizioblondet.it/la-ue-non-vi-uscire-dal-collasso-uscite-dalla-ue/

Anonimo ha detto...

Come racconta “La Stampa” di martedì 19 aprile, Matteo Renzi è stato presente in video per 84 minuti al giorno nello scorso mese di marzo. Più tempo di Antonella Clerici o Flavio Insinna, e dietro solo a Barbara D’Urso, che colleziona 95 minuti quotidiani al mese grazie al suo lungo contenitore pomeridiano. Il mese scorso Renzi ha parlato in TV per oltre 19 ore, e ha battuto i record di Silvio Berlusconi, che nello stesso mese di marzo, nel 2011, si era fermato a “soli” 56 minuti di presenza televisiva al giorno.
Il presidente del Consiglio “occupa”, praticamente, il TG1 con 22 minuti al giorno, ed è presenza fissa sugli altri telegiornali della TV pubblica, con 17 e 12 minuti. Il TG La7 parla spesso di Renzi, con più di 3 minuti al giorno, ma in modo più “morigerato”. Curioso il fatto che il TG5 abbia dedicato più tempo all’attuale presidente del Consiglio, con oltre 19 minuti al giorno, rispetto ai 18 riservati a Silvio Berlusconi nel marzo 2011.

Quando un PDC monipolizza a questo modo non è quasi regime?

usel de camel ha detto...

Sono curioso di sapere quali sono i parametri che definiscono una classifica della libertà di stampa.

No, perché io vedo una parte di stampa schierata contro il governo che impazza senza alcuna difficoltà ad esprimersi, a volte anche con spudorate menzogne, ma ci sta nel gioco del "quinto potere", ora come negli anni passati.

Se poi vogliamo parlare di "giornalisti al soldo di ..." allora la libertà di stampa prende un'altra configurazione. Basta pensare a Minzolini, Del Debbio, Sallusti, Feltri e tanti altri che rendono pubbliche le loro idee, le loro ragioni senza un'ombra di censura.
Quindi dove sta questa mancanza di libertà di stampa?

Anonimo ha detto...

A proposito di giornalisti al soldo di ...
Dopo il Corriere anche Libero e Il Tempo passano a Renzi. Patto tra Verdini e Angelucci: via Belpietro e arriva Feltri a sostenere la “riforma”

Anonimo ha detto...

usel dai non fare l'ipocrita.

Ai tempi del berlusca eravate voi di sinistra a stracciarvi le vesti per la libertà di stampa e anche allora c'era una parte di stampa pro governo e una contro.

Pero' a parità di condizioni ora siamo 77esimi.
C'entrerà qualcosa la psicopolizia sinistrorsa che blocca il dibattito quando si tratta di gay, immigrati di vari colori e israele ?

Anonimo ha detto...

Oh cacchio!!!! E chi lo dice adesso a Usel???
Assunzioni in calo

Anonimo ha detto...

Rai, Nicola Porro: “Virus cancellato dai palinsesti. Non è un problema di ascolti”

“Ieri Belpietro, oggi Porro, domani forse Giannini. È proprio vero che Renzi riesce in ciò in cui Berlusconi falliva. I suoi editti bulgari sono immediatamente esecutivi. Queste epurazioni compiute dall’ayatollah Renzi per mano del pasdaran Verdini nel silenzio complice del Pd e della sinistra sono il segno dei tempi”.

usel de camel ha detto...

Assunzioni in calo?
E allora! E' organico no?
Da sempre ci sono periodi in cui il lavoro aumenta e periodi in cui diminuisce. Ma tu sei nato solo ora?

usel de camel ha detto...

I talk-show hanno rotto i coglioni. Accendi la tv e ti trovi tra "tolchsciò" e trasmissioni di cucina.
Fuffa inutile.

Anonimo ha detto...

Inutile specialmente se dice come stanno le cose in realtà e non come vuol far credere il Renzi.
Che poi proprio Renzi è quello che sta più in tv ma solo con i programmi allineati al Renzipensiero (la Maggioranza) quelli non allineati invece li fa chiudere anche se vanno bene in termini di ascolti oppure come i giornali non allineati che notizia di oggi: Lotti, amico di Renzi e Verdini, rateizza 15 milioni all’editore-deputato FI Il governo gli spalma i debiti e Angelucci gli regala “Libero”
L’accordo è stato siglato a Palazzo Chigi: l’editore darà 1,5 milioni l’anno di quelli ricevuti impropriamente dal Dipartimento per l’editoria all’epoca in cui la sua società otteneva fondi pubblici sia per il quotidiano di Belpietro sia per il Riformista

Anonimo Anonimo ha detto...

Oh cacchio!!!! E chi lo dice adesso a Usel???
Assunzioni in calo

18 maggio 2016 15:09
Come era ampiamente prevedibile, (meno che ai piddini) la fine dei sussidi ha creato meno contratti a tempo indeterminato.
Nel primo trimestre dell’anno si registra il boom dei voucher, i buoni lavoro esentasse, ultima frontiera del precariato estremo: +45% rispetto al 2015.
Infatti, nel primo trimestre del 2016 ne sono stati venduti 31.472.305
Quindi i dati sono anche peggiori del 2014, quando non c’erano incentivi, più che Jobs Act mi sembra un Flop Act.

usel de camel ha detto...

Hai scritto che gli italiani non sono in grado di fare gli imprenditori.
Ben vengano gli aquirenti stranieri, allora.

usel de camel ha detto...

acquirenti e non aquirenti