venerdì 30 settembre 2016

Ecco quel che accadrà se la riforma verrà bocciata

1) Poiché le province rimarranno in Costituzione, prima o poi dovremo tornare a rieleggere 110 amministrazioni provinciali.
2) I senatori rimarranno in numero di 316
3) Gli infiniti rinvii delle leggi tra Camera e Senato, continueranno *
4) Il referendum propositivo non sarà introdotto nella Costituzione...
5) Le indennità dei consiglieri regionali potranno superare quelle dei sindaci del capoluogo
6) I trasferimenti monetari ai gruppi regionali (quei soldi dai consiglieri utilizzati non per iniziative di partito, come prevede la norma, ma per acquisti personali) non verranno aboliti.
7) Il vincolo della trasparenza per le PP.AA. non verrà introdotto in costituzione.
8) Le leggi di iniziativa popolare non verranno discusse e finiranno in un cassetto. **
9) Il Cnel non verrà abolito.
10) Conflitti tra Stato e regioni sulla legislazione concorrente (che non verrà abolita) continueranno e il contenzioso davanti alla Consulta aumenterà in modo esponenziale.


* Citando il lodo Alfano o la legge Fornero, i contrari alla riforma sostengono che quando il parlamento vuole, le leggi vengono approvate in poche settimane. E' vero, ma dimenticano che nel primo caso il governo Berlusconi godeva di un' ampia maggioranza in entrambe le camere, nel secondo, governo Monti, la maggioranza era ancor più ampia dato che PD e PDL sostenevano entrambi quel governo tecnico. Quando si hanno cosi tanti seggi in più, è facile approvare le leggi in poco tempo.
** E' vero che di firme per la presentazione ne occorreranno 150mila, non più 50 mila. Ma il parlamento avrà l' obbligo di discuterle. Non accadrà più quel che accadde alle 300 mila firme per un parlamento pulito, presentate qualche anno fa dallo stesso Grillo e finite dimenticate in un cassetto.

mercoledì 28 settembre 2016

Finché il PD resterà al governo, non verrà fatto alcun ponte sullo Stretto

Ma perché quando Berlusconi annunciò di voler costruire un ponte sullo Stretto, il PD lo subissò di pernacchie, mentre oggi che lo ha detto Renzi tutti zitti?
Ma perché allora il PD era all' opposizione e oggi al governo. Non è una risposta furbetta, ma l' inevitabile constatazione che quando si è al governo si hanno responsabilità diverse, maggiori, e una diversa visione delle cose. E questo non vale solo per il ponte sullo Stretto ma per un sacco di altri problemi.

Detto questo l' annuncio di Renzi si presta a diverse letture.
Quella di un semplice spot a favore del SI, facendo balenare i 100 mila posti di lavoro che non si creeranno se vincerà il NO, perché il governo rischierà di cadere.
Quella di distinguersi dai 5S e dal loro No alle olimpiadi, mostrando che invece il PD non arretra di fronte a sfide epocali.
Oppure, la più credibile, quella di tacitare per un altro po' le aziende, che ancora attendono di essere ricompensate per le spese sostenute in passato, a causa delle promesse di precedenti governi.
In ogni caso il ponte non si farà, almeno finché il PD resterà al governo. Mi ci gioco le mutande.

Ecco perché i 5S vogliono il proporzionale

Ma gli elettori pentastellati hanno capito che sponsorizzando il proporzionale, i loro rappresentanti implicitamente ammettono di non essere in grado di governare il Paese? Temo di no.
E' vero che l' Italicum a loro non è mai andato giù, però è l' unico sistema che, oggi come oggi, potrebbe consentirgli di governare da soli. Mentre col proporzionale, anche se risultassero partito più votato, sarebbero poi costretti ad allearsi con altri per arrivare a una maggioranza. E sappiamo che le alleanze le rifiutano per principio.

Secondo me le difficoltà sperimentate dalla Raggi per formare una giunta, hanno convinto i caporioni pentastellati a stare fermi un altro giro rinunciando a vincere nel 2018. Difficoltà nate dalla mancanza di una classe dirigente grillina che l' hanno costretta a cercare gli assessori all' esterno del Movimento, e che potrebbero ripetersi anche al governo del Paese.
Epperò come potrà mai nascere una classe dirigente in seno ai 5 Stelle, se dopo due mandati tutti dovranno andare a casa? Vallo a sapé.
Intanto la notizia è che i grillini, come osserva Postiglione nel suo fondo sul Corriere di oggi, hanno deciso di passare da una decrescita felice a un opposizione felice.
Felice sopratutto per Grillo, il quale potrà continuare ad arricchirsi sputacchiando dal suo blog, post dopo post contro la "Kasta".



lunedì 26 settembre 2016

Se i militanti grillini odiano i giornalisti, la colpa è di Grillo

Come stupirsi dell' odio che molti attivisti grillini nutrono verso i giornalisti, dopo tutti gli attacchi e gli insulti rivolti da Grillo nel corso degli anni alla carta stampata e alle tv?
E non solo nei suoi comizi, ma anche sul blog con la vergognosa rubrica "Giornalista del giorno" dove irrideva i cronisti che gli stavano antipatici.
E se nella testata del FQ c' è scritto "Non riceve alcun finanziamento pubblico", come stupirsi poi se quasi tutti i grillini sono convinti che i "giornaloni" (cit. Travaglio) invece sono finanziati dallo Stato, e quindi i cronisti di quelle testate vanno insultati?
Se queste sono le premesse, mi domando cosa accadrà alla libera stampa il giorno in cui il M5S dovesse andare al governo

BLITZQUOTIDIANO 3/1/2013 Grillo "Rai3 e Tg3 disinformano su di me, vanno chiusi"
Grillo: “Rai Tre e Tg3 disinformano su di me: vanno chiusi” - See more at: http://www.blitzquotidiano.it/video/grillo-rai-tre-tg3-chiusi-1437639/#sthash.bldybQvY.dpuf
Grillo: “Rai Tre e Tg3 disinformano su di me: vanno chiusi” - See more at: http://www.blitzquotidiano.it/video/grillo-rai-tre-tg3-chiusi-1437639/#sthash.bldybQvY.dpuf
Grillo: “Rai Tre e Tg3 disinformano su di me: vanno chiusi” - See more at: http://www.blitzquotidiano.it/video/grillo-rai-tre-tg3-chiusi-1437639/#sthash.bldybQvY.dpuf

IL GIORNALE 23/2/2013 Grillo non vuole i giornalisti italiani, li fa entrare la polizia.
Tensione al comizio dell'ex comico per la decisione inziale di aprire il palco solo alle troupe straniere

OGGINOTIZIE 26/4/2013 Grillo ai giornalisti "Non capite un cazzo"

SOLE24ORE 26/5/2013  Grillo su Twitter attacca la giornalista di «Report», Sabrina Giannini

 IL MESSAGGERO 4/6/2013 Beppe Grillo caccia un giornalista Rai dal palco: "Questa gente deve essere isolata"

SOLE24ORE 7/12/2013 Grillo ai militanti: «Segnalate i giornalisti contro il M5S»

FATTO QUOTIDIANO 16/4/2014 Grillo, nuovo attacco ai giornalisti: “Servi, leccaculo, non vi fate schifo?”

GLOBALIST 18/6/2014 Grillo "Che bello, chiude l' Unità"

RAINEWS, 18/8/2014  La lista nera del M5S. Ecco i giornalisti nemici di Grillo:  Santoro, Lerner, Gramellini, Augias, Sallusti, Oppo, Battista, Mauro

LA SICILIA 27/4/2016 L'ira di Beppe Grillo: «Casaleggio? E' morto per colpa dei giornalisti»

CORRIEREMEZZOGIORNO 1/8/2016  L’attacco del M5S ai giornalisti. Solidarietà alle giornaliste dopo gli insulti del senatore Ciampolillo

REPUBBLICA 25/9/2016  Palermo, spinte e insulti ai giornalisti alla festa del Movimento 5 stelle
"Venduti", "buffoni", "bastardi", hanno urlato alcuni militanti ai cronisti.



domenica 25 settembre 2016

"IL CAPO SONO IO!" (decisione presa da Grillo all' unanimità)

Con tanti saluti a Di Maio che non più di 3 mesi fa dalla Gruber aveva detto che Beppe era solo il garante delle regole, perché le decisioni politiche venivano prese all' interno delle istituzioni dagli eletti del M5S. Intanto la meravigliosa Virgy sta sperimentando un nuovo metodo per trovare l' assessore al bilancio. Speriamo riesca, perché i problemi di Roma non aspettano.

sabato 24 settembre 2016

Travaglio s' intende solo di manette, ma Brunetta dovrebbe sapere che..

Infuria la polemica sulla scheda per il referendum. Secondo i due noti peracottari Travaglio e Brunetta, il quesito sarebbe uno spot per il si. L' altra sera dalla Gruber il direttore del FQ, col solito sorrisetto di scherno di chi è convinto di saperla lunga ed invece non sa un tubo, ha proposto di scrivere "Volete voi approvare l' elezione di indagati ecc. ecc" o qualcosa di simile.
Brunetta invece ha osservato che il quesito del Cdx per il referendum del 2006, era molto più asettico poiché si limitava a chiedere agli italiani se acconsentivano alla modifica della Parte II della Costituzione.

Ebbene, passi per Travaglio che s' intende solo di manette, ma Brunetta dovrebbe sapere che i quesiti da apporre sulle schede dei referendum costituzionali e abrogativi, sono normati dalla legge 352 del 1970. E mentre per i secondi spetta a chi ha raccolto le firme, ai proponenti, di formulare il quesito, quelli costituzionali debbono OBBLIGATORIAMENTE riprodurre il titolo del Disegno di legge. Ed infatti è il titolo di quel Ddl che troveremo sulla scheda.
E se è vero che il quesito del Cdx era molto più breve, ciò dipese solo dall' intestazione ("Modifiche alla seconda parte della Costituzione") che quel governo diede al suo Ddl.
Diciamo che Renzi-Boschi si dimostrarono più previdenti, quando scelsero per il loro Ddl un titolo più particolareggiato.


venerdì 23 settembre 2016

Cafone, tanghero, buzzurro, bifolco

"Il vecchio art. 70 era composto di una sola riga, con la riforma il nuovo ne avrà una quarantina" strillava ier sera il cafone del FQ, sventolando due fogli.
Quando le due Camere svolgono le stesse identiche funzioni, come fanno oggi, non v' è bisogno di dilungarsi troppo, basta anche una sola riga. Ma se una ha compiti completamente diversi, ebbene bisogna elencarli e specificarli tutti, uno ad uno. Anche per non prestare il fianco a ricorsi alla Corte Costituzionale, da parte di qualche solerte leguleio. E' quanto cercava di spiegare Renzi, ma il tanghero non lo ha fatto parlare.

"I consiglieri regionali sono la classe più inquisita d' Italia e voi li manderete in Senato per salvarli con l' immunità" obiettava il buzzurro.
Non credo proprio che alle prossime elezioni regionali, i partiti saranno cosi folli da candidare degli indagati. Sarebbe un darsi la zappa sui piedi, visto che verrebbero subito scoperti. Ma anche ammettendo che qualcuno finisca in senato da inquisito, nulla cambierà, l' indagine su di lui procederà tranquillamente. Solo in caso di richiesta, da parte dei PM, di arresto preventivo occorrerà l' autorizzazione del parlamento. Che a volte viene concessa (Milanese, Crisafulli) a volte negata (Azzollini). Ma anche nel secondo caso l' indagine non si ferma. Quindi quella degli inquisiti salvati con l' immunità, è una delle tante balle sparate dal bifolco del FQ.

giovedì 22 settembre 2016

Non c' è niente da fare, Travaglio non rispetta le opinioni altrui.

Non c' è niente da fare, Travaglio continua ad interrompere gli interlocutori, non mostrando alcun rispetto per le opinioni altrui. Lo fa sempre. E lo fece anche durante una famosa puntata di Servizio Pubblico, quando non lasciava replicare il governatore Burlando. Quella volta però Santoro si impose, cosa che purtroppo la Gruber non è capace di fare, e il cazzaro lasciò stizzito lo studio.


In Italia c' è poca libertà di stampa? Colpa dei giornali tutti filorenziani

Molti fan dei 5Stelle sono convintissimi che il pessimo piazzamento dell' Italia nella classifica sulla libertà di stampa, sia dovuto al fatto che tutti i quotidiani sono filorenziani. Con l' unica eccezione del Fatto Quotidiano, ovviamente.
Ebbene sbagliano, il supposto filorenzismo non c' entra nulla.
Proprio un articolo del FQ spiega i veri motivi: le ingerenze del Vaticano (in riferimento ai libri di Nuzzi e Fittipaldi, rivelatori dei malaffari della S. Sede), i troppi cronisti minacciati e costretti a vivere sottoscorta ecc.
Al Fatto non lo dicono, ma sono sicuro che anche la rubrica "Il giornalista del giorno", apparsa per parecchi mesi sul blog di Grillo, abbia contribuito al voto negativo.
Ogni volta che il tenutario del sito segnalava il nome di un giornalista a lui antipatico, reo di aver criticato il Movimento, subito una pioggia di insulti e parolacce si riversava sul malcapitato.
Ne sa qualcosa Gad Lerner, fatto oggetto di frasi naziste e antisemite.
Ma i fan dei 5 Stelle sono convinti che la colpa per la poca libertà di stampa, sia dei giornali "tutti servi di Renzi".


Articolo FQ 

Amarcord Mosca

Lungo l' autostrada che dall' aereoporto di Sheremetevo conduce a Mosca, vi è un monumento composto da tre giganteschi cavalli di Frisia, illuminati da una sempiterna fiammella. Segnano il punto più avanzato raggiunto dalla truppe naziste. Li, a soli 20 km. dal Cremlino, gli invasori furono definitivamente fermati.
Durante i 4 mesi in cui risiedetti per lavoro a Mosca, anno 1974, alloggiai nel famoso hotel Ukraina, sito sulle rive della Moscova. Famoso perché è li che risiedevano molti giornalisti e rappresentanti occidentali. Un albergo che definirlo spartano è fargli un complimento. Puro stile stalinista anni 30, hall enorme e buia, con al centro un edicola dove si vendevano quotidiani stranieri. Ma solo gli organi dei partiti comunisti occidentali. In un angolo v' era anche un ufficio cambi, per un dollaro, ricordo, davano 60 copechi. Mentre fuori, al cambio nero, erano due rubli per un dollaro.
Il cibo al ristorante dell' hotel era quanto mai vario: patate e carne di porco a pranzo, carne di porco e cavoli la sera.
Fortuna che dall' altro alto della strada vi era uno di quei negozi chiamati Beriozka, riservati a chi poteva pagare in valuta. Li trovavo uva e pomodori del Caucaso, salumi ungheresi, formaggi svizzeri e altre leccornie che solo gli appartenenti alla Nomenklatura o noi occidentali si potevano permettere.
La piazza Rossa (o se si preferisce piazza Bella, perché Krasnaya ploshchad in russo si traduce con piazza Rossa ma anche Bella) è più piccola di come l' avevo immaginata. Ma la vista delle cipolle colorate di San Basilio e le torri del Cremlino, sulla più alta delle quali, la Spasskaya, sventolava ancora la bandiera rossa, commosse il mio tenero cuore di compagno.
Quando però fui avvicinato da un signore distinto in giacca e cravatta, probabilmente un professore o impiegato di banca, che avendo riconosciuto in me un occidentale cortesemente mi chiese se avevo delle gomme da masticare per i suoi figli (non le avevo), l' incanto e l' amore per il supposto paradiso dei lavoratori in me svani. Cosi, dopo aver mandato mentalmente a quel paese un sistema che era riuscito a portare per primo un uomo nello spazio, ma non era capace di produrre chewing gum per i suoi bambini, rinunciai a visitare la Cara Salma nella sua teca sotto le mura e me ne tornai mesto all' albergo.
Ora smetto misono dilungato anche troppo. Nelle foto, il monumento alla Seconda guerra mondiale e l' hotel Ukraina.


martedì 20 settembre 2016

I 5 Stelle vogliono tornare alla Prima Repubblica

Poiché è oramai certo che l' Italicum cambierà, oggi alla Camera anche i 5 Stelle hanno presentato la loro proposta di legge elettorale: un proporzionale puro con circoscrizioni medio-piccole e con preferenze, ma senza premi di maggioranza. E' il sistema che più di ogni altro garantisce la rappresentatività ai cittadini, sostengono.
Ed è vero.
Peccato però che la sera delle elezioni con questa legge non sapremo né chi ha vinto né chi ci governerà.
Senza premio di maggioranza infatti, tutto verrà rinviato a dopo le elezioni, quando il partito che avrà ottenuto più voti, dovrà trattare e allearsi con partiti e partitini (e saranno tantissimi, visto che non vi saranno sbarramenti) per cercare di arrivare al 51%.
Tutte cose che i più vecchi di noi hanno già visto. Eh già perché il proporzionale puro e senza sbarramenti è la legge rimasta in vigore dal 1948 al 1993.
E poi come faranno i grillini se risulteranno primo partito a formare una maggioranza, dal momento che non vogliono fare alleanze?
Qualcuno glielo può chiedere?

domenica 18 settembre 2016

Renzi tornato da Bratislava con un pugno di mosche in mano

Dunque il vertice di Bratislava si è concluso con un nulla di fatto e Renzi non ha ottenuto alcuna concessione.
Ma non poteva finire altrimenti.
Purtroppo i leader europei pensano più al loro orticello domestico che agli interessi dell' Europa. Sopratutto quando vi sono elezioni alle porte. Come poteva Renzi sperare che la Merkel, ad esempio, avrebbe fatto aperture sul tema del ricollocamento dei profughi, dopo la batosta presa dalla Cancelliera in una elezione locale per mano di un partito di destra, e proprio sulla questione degli immigrati?
E come sperare che la Culona (copyright Berlusconi) ne faccia nel prossimo futuro, visto che da qui alle politiche dell' autunno 2017, quando lei si ricandiderà un' altra volta, in Germania vi saranno altre 5 elezioni regionali?
E lo stesso discorso vale per l' Olanda, la Francia e altri Paesi dove i partiti di estrema destra sono in crescita.

Teniamo poi conto che il partito della Merkel, la CDU, è di centro conservatore e che la maggioranza al parlamento europeo è, da alcuni lustri, dello stesso colore. Sono partiti conservatori sopratutto in economia, convincerli ad allentare l' austerità è difficile se non impossibile, come abbiam visto. Bisognerebbe che alle elezioni del 2017 in Germania vincessero i socialdemocratici per imprimere una svolta alla politica europea. Chissà, a volte i miracoli accadono.

sabato 17 settembre 2016

Ma dove sono finiti tutti i bonus dati da Renzi ?

Ma dove sono finiti tutti i bonus dati da Renzi a una marea di cittadini, visto che i consumi non sono aumentati?
Nel risparmio, ecco dove.
Nei 12 mesi da feb.2015 a feb 2016 (se qualcuno ha dati più recenti li pubblichi), i risparmi delle famiglie italiane sono cresciuti di ben 23 mld. (VENTITRE MILIARDI) di euro!



1) A partire dal maggio 2014 bonus di 80euro mensili (in realtà un credito di imposta) a chi guadagna più di 8mila e meno di 24mila lordi all' anno. La misura è strutturale.
2) Bonus fiscale per mobili, arredi ed elettrodomestici riservato a giovani coppie (under 35enni). Introdotto nel 2015 è stato confermato anche per il 2016. Il bonus è del 50% da suddividere in 10 anni. Ipotizzando in 10 mila euro il costo di una camera da letto, il risparmio sarà di 5 mila euro quindi 500 euro all' anno.
3) Bonus bebé per i bambini nati o adottati dal 1/1/2015 al 31/12/2017. Ha una durata di 3 anni, l' importo è di 80 euro/mese per un Isee non superiore ai 25 mila annui, e di 160 al mese per un Isee inferiore ai 7 mila annui.
4) Bonus 80 netto mensili per carabinieri, polizia, esercito, finanza, vigili del fuoco, capitanerie di porto. Durata un anno (2016). Anche qui i requisiti per ottenerlo sono un reddito superiore agli 8mila e inferiore ai 24 mila. Il bonus è aggiuntivo agli 80 euro che molti di questi lavoratori già percepiscono a partire dal maggio 2014.
5) Bonus strumenti musicali. Gli studenti dei conservatori di musica e degli istituti musicali pareggiati possono usufruire per il 2016 del contributo di 1.000 euro per l’acquisto di un nuovo strumento musicale.
6) Bonus una tantum di 500 euro da spendere in cultura per i circa 574 mila giovani che diventano maggiorenni nel 2016. Spendibile fino a dicembre 2017 per musei, parchi, gallerie d' arte, eventi culturali, cinema e teatro.
7) Bonus gas ed energia elettrica, Introdotto dal govenro Prodi nel 2007 e successivamente confermato da Berlusconi, Letta e Renzi. Requisiti: un Isee non superiore a 7.500 euro e non superiore a 20.000 euro per le famiglie numerose (con più di 3 figli a carico).
8) Art bonus. Introdotto nel maggio 2014, prevede una agevolazione fiscale del 65% per le elargizioni liberali a favore della cultura: musei, siti archeologici, archivi, biblioteche, teatri e fondazioni lirico sinfoniche.
9) Contributo del 30% per ristrutturazione strutture turistiche: alberghi, B&B, campeggi, ostelli per la gioventù, villaggi turistici.

giovedì 15 settembre 2016

Chi vota No al referendum è un antitaliano

Dalle cancellerie di mezza Europa a Obama, dalle agenzie di rating alle banche d' affari, all' estero tutti tifano per la vittoria del SI al referendum.
E per molti nostri connazionali, questa è la prova che i cattivissimi Poteri Forti vogliono assoggettarci, privarci della sovranità, imporci i loro diktat e altre corbellerie del genere.
Invece è solo il desiderio, e la speranza, che l' Italia diventi finalmente un paese politicamente stabile. Senza stabilità non v' è progresso, né sociale né tampoco economico. Senza stabilità non si può programmare il futuro, fare riforme di lungo respiro, attrarre investimenti dall' estero.
In soli 10 anni, dal 2006 ad oggi, abbiamo cambiato ben 5 governi (poi ci sorprendiamo se il pil non cresce) Se la riforma del bicameralismo e l' Italicum fossero stati in vigore già nel 2006, quasi sicuramente ne avremmo avuti solo due: quello di Prodi e quello di Berlusconi. O magari due di Prodi, visto come zio Romano governò bene nei 20 mesi in cui rimase al potere.

Ovviamente il tifo per il Si dei nostri partner esteri è, in parte, interessato. Dettato anche dalla paura che un' altra crisi di governo, indotta dalla vittoria del NO, nuoccia ai loro interessi economici.
Ma questo è naturale, non siamo il Burundi, l' Italia è pur sempre tra le prime 10 potenze economiche mondiali e danneggiare gli affari che gli altri fanno con noi, significa danneggiare sopratutto i nostri. Chi non ci arriva, chi non lo capisce, insomma chi voterà NO, è un antitaliano.

mercoledì 14 settembre 2016

All' ambasciatore stanno a cuore gli interessi americani, non Renzi

<<Quello che serve all’Italia è la stabilità e le riforme assicurano stabilità, per questo il referendum apre una speranza. Molti Ceo di grandi imprese Usa guardano con grande interesse al referendum. La vittoria del Sì sarebbe una speranza per l’Italia, mentre se vincesse il No sarebbe un passo indietro>>

Ecco cos' ha veramente detto l' ambasciatore americano. Ingerenza nella politica italiana? Ma quando mai. Quel riferimento ai Ceo americani, rivela semmai la speranza che vincendo il SI, le imprese USA, finora frenate dall' instabilità dei nostri governi, vengano a fare buoni affari da noi. Insomma l' ambasciatore parla pro domo sua. Del futuro di Renzi non gli importa granché.

lunedì 12 settembre 2016

La furbetta di Downing street

Apprendo da un fondo di Romano Prodi sul Messaggero di domenica, che la premier inglese Teresa May sta siglando accordi commerciali con l' Australia e la Corea del Sud.
Poiché la Gran Bretagna fa ancora formalmente parte della UE, non dovrebbe farlo. Perché spetta semmai all' Europa stipulare accordi con altri paesi, non ai singoli stati.
Ma gli inglesi, si sa, sopratutto i conservatori dei quali la May è esponente, pensano ancora di avere un impero e che per ciò stesso tutto gli sia permesso.
La furbetta si preoccupi piuttosto di rispettare la volontà dei suoi connazionali, i quali si staranno chiedendo i motivi del ritardo, abbandonando alla svelta la UE. I continui rinvii dei summit con Brussel al fine di rimandare al 2017, e forse ancora più in là, l' uscita ufficiale dalla Comunità, non le fanno onore. Perché sanno tanto di sotterfugi per ottenere sconti e pagare il meno possibile l' addio all' Unione.

domenica 11 settembre 2016

Se al referendum vincerà il NO alle elezioni del 2018 si produrrà un gran casino

Temo che i contrari alla riforma non abbiano ben valutato le ripercussioni che una sua bocciatura avrebbe sulle elezioni del 2018.
Poiché l' Italicum è stato definitivamente approvato, nel 2018 la Camera verrà eletta con quella legge. Non cosi il senato, perché la sua validità anche per la camera alta era legata all' approvazione della riforma. Perciò se questa verrà bocciata, al senato dovremo giocoforza votare col consultellum. Vale a dire la legge entrata in vigore dopo la bocciatura del porcellum. Il consultellum è un proporzionale puro, senza premio di maggioranza, come quello usato per le elezioni europee.
Il risultato sarà che quasi sicuramente avremo due maggioranze diverse tra camera e senato.


Perché chi vincerà alla camera, ipotizziamo il PD, grazie al premio godrà di un' ampia maggioranza. Al senato però, sempre se risulterà primo partito, sarà obbligato ad allearsi con uno dei due maggiori partiti oggi all' opposizione per formare una maggioranza. E anche se bissasse il 40.8% delle europee, nemmeno l' alleanza con l' NCD (4.38% alle europee) basterebbe per arrivare al 50.1%.
Quindi sarà obbligato ad allearsi con Forza Italia o col M5S. In entrambi i casi sarà una maggioranza diversa da quella della camera. Con tutte le nefaste conseguenze che ciò comporterà. E se vinceranno i 5S, quelli che rifiutano di fare alleanze, che accadrà? Non oso pensarci.

Orrore, la Raggi va a fare la spesa con la scorta

Vergogna, la Raggi va a fare la spesa (pare che avesse finito le uova) con la scorta pagata da noi, come la Finocchiaro!
Ma non erano i cittadini la scorta dei pentastellati?

giovedì 8 settembre 2016

Le differenze tra Sala e la Muraro

Dunque secondo il Fatto Quotidiano, vedere prima pagina di ieri, se la Muraro si deve dimettere perché indagata, il sindaco di Milano Sala dovrà fare altrettanto perché è indagato pure lui.
Non farebbe una grinza, se non fosse che la Muraro è indagata per abuso d' ufficio (pena da 6 mesi a 3 anni) e reato ambientale (da 2 a 6 anni), mentre Sala per un illecito amministrativo (sanzione pecuniaria) in procinto di essere archiviato.

Renzi voltagabbana, si rimangia la promessa delle dimissioni!

Molti sostenitori dei partiti di opposizione, accusano Renzi di essere un voltagabbana perché dopo aver annunciato di volersi dimettere in caso di vittoria del no, ha dichiarato che legislatura durerà fino al 2018.
Ma non c' è contraddizione tra le due dichiarazioni. Le dimissioni di un Pres. del Consiglio non comportano automaticamente il ricorso ad elezioni anticipate.
Quella che conta è la maggioranza. Se essa rimane, se tiene nonostante le dimissioni del Capo dell' Esecutivo, allora sarà compito del Pres. della Repubblica incaricare un' altra personalità, indicatagli da quella stessa maggioranza, di formare un nuovo governo per portare a termine la legislatura. Ed è quello che accadrà anche in caso di dimissioni di Renzi.
Quindi keep calm and wait until 2018, cari amici dell' opposizione.

mercoledì 7 settembre 2016

Amici siamo onesti, ma che colpa ne ha la Raggi se...

...nessuno le ha mai chiesto se la Muraro era indagata? Lei il SI lo aveva già sulla punta della lingua, prontissima a tirarlo fuori, ma poiché nessuno le ha mai fatto quella domanda, con suo gran dispiacere ha dovuto ringoiarlo. Perciò smettiamola di attaccarla.

lunedì 5 settembre 2016

Raggi bugiarda, a casaaaaa!!

Hanno mentito entrambe. Sia la Raggi che la Muraro hanno appreso dell' indagine su quest' ultima il 18 luglio scorso. Eppure entrambe hanno continuato a sostenere che l' iscrizione dell' assessora sul registro degli indagati a loro non risultava.
Ancora ieri la Muraro dichiarava al Fatto Quotidiano di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia. Invece oggi davanti alla commissione parlamentare Ecomafie, le due signore hanno finalmente detto la verità: sapevamo dal 18 luglio. Ma quel che è incredibile, è la risposta data dalla Raggi alla domanda perché avesse sempre negato: "Se mi avessero chiesto se la Muraro era indagata avrei risposto di si!" Capito? La colpa è dei giornalisti che hanno impostato male la domanda, sennò lei avrebbe detto il vero.

Stomachevole sfoggio di leccaculismo sulla pagina di Di Battista

Arte P. Questa dovrebbe essere la faccia di chi al governo ci rappresenta ; pulita , onesta solare per lealtà

Marilena M. dirti che sei unico é dire poco.

Giuseppe L. Buonasera Alessandro Di Battista sei grande come il Duomo Di Amalfi io voto no

Ferdinando R. Voglio che Di Battista si prende lo stipendio per intero essendo che se lo sta sudando e per gli italiani sta dando l' anima.

Walter C. Sei un grande Ale! un gigante della Costituzione Italiana e del Popolo che Essa Ispira...cristallino come uno stagno di montagna

Pino F. X fortuna il destino ci ha consegnato il M5s e un angelo in scooter per salvarci dal declino. Grazie

Maria Teresa C. siete freschi come l'aria di primavera se andate a governo che paradiso che sara' per tutti gli italiani organizzeremo feste da ballo in tutte le piazze d'italia.

Anna C. Ogni paorla detta da questo valoroso giovane politico, merita di essere ricordata a lungo da tutti coloro che erano nelle piazze, da tutti coloro che ascoltano i video. Ci ha regalato la sua intelligenza, il suo tempo, la sua esperienza, il suo cuore. Salviamo l' Italia stringendoci interono a Di Battista e al M5s!

Anna L. Immenso Dibba! sei il figlio meraviglioso ed unico al mondo che tutte noi Mamme vorremmo avere! Che nessuno spenga la tua luce!!!

Laura C. Alessandro, ricevi molto affetto perchè te lo meriti. Tu sei amato da tutti, giovani ed anziani. Sei anche il "cocco" delle mamme e delle nonne pentastellate

venerdì 2 settembre 2016

Istituiamo il giorno della memoria per le vittime delle purghe grilline!

Amici è giunta l' ora di istituire il "giorno della memoria" per le vittime delle purghe grilline, che oramai dovrebbero essere una ventina. Resta solo da individuare una data simbolica, in cui commemorare coloro i quali sono stati colpiti dalla damnatio memoriae di Casagrillo. Attendo suggerimenti.
Ecco qualche nome (non ho incluso chi ha lasciato il M5S volontariamente):

Giovanni Favia, Serenella Fucksia, Federica Salsi, Domenico Messinese, Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Maurizio Romani, Rosa Capuozzo, Alessio Tacconi, Adele Gambaro, Marino Mastrangeli, Marco Fabbri, Paola De Pin, Andrea Defranceschi, Ivan Catalano, Maria Mussini, Massimo Artini, Paola Pinna, Bartolomeo Pepe, Giuseppe Vacciano, Monica Casaletto, Alessandra Bencini, Vincenza Labriola, Laura Bignami.

E se poi qualcuno si domandasse chi ha suggerito o da chi è stato ispirato Grillo quando ha deciso di espellere gli "impuri e le scorie", senza preoccuparsi delle conseguenze, eccolo accontentato: da questo discorso di Mussolini del 1926.