Presentato dalla senatrice Gambaro, una delle prime ad essere espulsa dai 5S e oggi nel gruppo misto, il ddl sulle fake news è approdato in senato.
Consta di 8 articoli. Si va dall’obbligo per l’amministratore della piattaforma di pubblicare le dichiarazioni o le rettifiche
dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini o ai quali siano
stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti
offensivi o non veritieri, alla possibilità per il soggetto della notizia di chiedere la
rimozione della stessa oltre a fare appello al giudice in caso di rifiuto o omessa cancellazione da parte dell’amministratore della piattaforma.
Dalla reclusione non inferiore a dodici mesi e un’ammenda fino a 5.000 euro
per coloro che diffondono notizie false che possono destare
pubblico allarme e fuorviare settori dell’opinione pubblica, alla ammenda fino a 5.000 euro per chi pubblica o diffonde notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’
ordine pubblico, attraverso piattaforme informatiche.
Giusto per fare un esempio, se il ddl fosse stato in vigore già un anno fa, una simile notizia esagerata e tendenziosa come quella qua sotto, atta a destare pubblico allarme ("sta succedendo ora!"), sarebbe costata a Grillo un' ammenda fino a 5 mila euro.
Notizia cosi esagerata che il cazzaro non si diede nemmeno la pena di postare una coda davanti a una banca, tanto era sicuro che i suoi fan l' avrebbero bevuta.