lunedì 27 marzo 2017

E poi molti si lamentano per i troppi disoccupati o perché il Paese non cresce...

Ben 342 sono le opere ferme per le proteste di piazza, dai metanodotti ai termovalorizzatori, dai parchi eolici agli impianti di compostaggio, dagli aereoporti alle centrali idroelettriche.
Troppa gente non vuole quel tipo di impianti vicino casa, ma poi molti si lamentano, probabilmente gli stessi, per i troppi disoccupati o perché il Paese non cresce. O perché nessuno viene più ad investire in Italia. Infatti alcune delle opere sono finanziate in parte da aziende straniere, le quali, stufe delle lungaggini per ottenere i permessi, minacciano di andarsene. Non prima però di aver ottenuto un sostanzioso risarcimento da Enti locali o governo.
Sulla home page di Nimby forum c' è una cartina interattiva sulla quale, cliccando sulle diverse regioni, è possibile vedere di quali impianti si tratti e la loro esatta ubicazione.
 

Due notizione bomba dal Fatto Quotidiano!

I mandati di arresto per Lotti e Renzi senior tardano ad arrivare insinuando cosi nelle testoline dell' elettorato grillino i primi dubbi sulla loro reale colpevolezza?
Niente paura, ci pensa il Fatto Quotidiano con sempre nuovi scoop a dimostrare quanto i due, anche nel caso fossero assolti, siano comunque malvagi e pericolosi.
E allora ecco qua, fresca fresca, la notiziona sulla presunta figuraccia fatta dal padre di Renzi, il quale raccomandò un gelataio senza che quello avesse le carte in regola.
E che dire di Lotti andato a sciare mentre il suo portavoce, per giustificarne l' assenza a un incontro programmato coi sindacati, sosteneva fosse accorso al capezzale della suocera in coma?

Due scoop che, ammetterete amici, meritavano senz' altro l' onore della prima pagina del Fatto. Ed infatti è li che le ho trovate. Ora aspetto le accuse dei lettori ai Tg Rai e giornaloni di aver "oscurato" le due notizie-bomba.

martedì 21 marzo 2017

In dubio pro reo

Poiché su numerosi siti grillini ancora si accusa il senato di aver calpestato la legge Severino e la Costituzione nel caso Minzolini, mi preme sottolineare quanto segue:

1) E' falso che si sia trattato di uno scambio di favori con Lotti. Anche se Forza Italia avesse votato si alla sfiducia, il ministro sarebbe stato ugualmente assolto grazie ai voti della sola maggioranza.
2) Minzolini non è stato affatto "salvato", nessuno gli ha condonato la pena. Gli è stata solo impedita la decadenza da senatore. La pena la sconterà finita la legislatura, posto che non potrà ricandidarsi.
3) L' art. 3 comma uno della legge Severino espressamente prevede che in caso di sopravvenuta incandidabilità, spetti alla Camera di appartenenza deliberare ai sensi dell' art. 66 della Costituzione.
4) Art. 66 <<Ciascuna Camera giudica dei titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità>> E in che modo giudica la Camera, forse col lancio di una monetina? No, con un voto. Ed è quanto avvenuto per Minzolini (e per Berlusconi prima di lui)
5) Ecco perché è lecito criticare l' esito del voto, ma non dire che le leggi sono state disattese perché non è vero.
6) Ai senatori del PD è stata data libertà di coscienza. Essi, considerato che in primo grado Minzolini era stato assolto, che la pena comminata era superiore a quella richiesta dall' accusa, che avendo restituito la somma era stato completamente assolto in sede civile, nel dubbio hanno votato no alla decadenza. Lo dicevano già gli antichi romani ed è scritto nel Codice giustinianeo: IN DUBIO PRO REO

sabato 18 marzo 2017

Potenza della propaganda grillo-travagliesca.

Dopo Grillo che auspica un suo intervento, anche Travaglio sul Fatto di oggi domanda a Mattarella se non ha nulla da ridire sulla vicenda Minzolini. Ma esattamente cosa dovrebbe fare Mattarella per compiacere il duo, chiedere di ripetere il voto? Mandare un messaggio di reprimenda ai senatori?
In 70 anni di Repubblica, numerosi sono stati i messaggi presidenziali alle camere. Quasi tutti erano motivazioni per aver rimandato alle camere una legge. Solo due si occupavano di altro: uno di Segni del 1963, chiedeva se non era il caso di abolire il bicameralismo perfetto (proprio cosi), l' altro di Leone per invitare il parlamento all' unità in quelli che erano gli anni di piombo.
Nessun presidente si è mai sognato di commentare un voto del parlamento, perché non rientra tra i compiti e i poteri del PdR. Passi per Grillo, ma Travaglio dovrebbe saperlo. E allora perché chiede a Mattarella un commento su Minzolini?
Intanto sulla pagina di Mattarella sono apparsi i primi messaggi di critica da parte di elettori grillini, evidentemente lettori del blog o del Fatto, per chiedere al Presidente cosa aspetti ad intervenire.
Potenza della propaganda grillo-travagliesca.

giovedì 16 marzo 2017

Ma quale voto di scambio Lotti-Minzolini

Dunque secondo i fan pentastellati, "salvando" Minzolini oggi il PD avrebbe restituito il favore a Forza Italia che ieri "salvò" Lotti. Ma è proprio vero riguardo Lotti?
Ecco i numeri di ieri al senato
Presenti 219
Votanti 215
Maggioranza 108
Favorevoli 52
Contrari 161
Astenuti 2

Hanno votato contro la sfiducia i 99 senatori del PD e i 27 di Area Popolare. Totale 126, sarebbero bastati quelli. I restanti sono arrivati dai verdiniani (16) e da appartenenti a Gal e altri gruppi (19 in tutto).
Se i 43 senatori di Forza Italia fossero stati tutti presenti cosa sarebbe cambiato?
Il totale dei votanti sarebbe salito a 258 (215+43) e la maggioranza necessaria per bocciare la sfiducia 130.
Ipotizzando che tutti i 43 di Berlusconi avessero votato si, da aggiuntivi i 16 voti dei verdiniani sarebbero diventati determinanti. Senza per questo provocare scandalo, posto che si trattava di sfiducia a un ministro e non a tutto il governo.
Ecco la dimostrazione che parlare di voto di scambio tra PD e Forza Italia per salvare Lotti e Minzolini, è una scemenza.

Ma si può presentare una mozione di sfiducia, fondata su notizie di stampa?

"Secondo le fonti di stampa"..."Come riportato da fonti giornalistiche"..."Secondo le ricostruzioni giornalistiche"
Sono tre affermazioni contenute nella mozione di sfiducia presentata dai 5S contro il ministro Lotti, leggibile sul sito del Senato. E' la dimostrazione che la mozione era fondata non su intercettazioni telefoniche o ambientali da parte degli inquirenti, che non esistono, ma su RICOSTRUZIONI giornalistiche!
E tutti hanno capito di quale quotidiano si tratti...
Ma le tricoteuses grilline Taverna e Montevecchi, incuranti del ridicolo, non si sono fatte certo scoraggiare e sostituendosi a pm e giudici, hanno intentato un processo a Lotti finito con una sentenza di colpevolezza. Ovviamente basata da quanto riportato dalle ben note fonti giornalistiche. La pena per il ministro? Dare subito le dimissioni è tornarsene a casa.
E questo sarebbe il partito che aspira a governare l' Italia

mercoledì 15 marzo 2017

Il PD lo querela. Grillo: non c' entro col blog

Ma chi sarà quello sconosciuto che scrive post insultanti contro il PD sul blog e la pagina facebook di Grillo, dal momento che lui non è l' autore o gestore del sito e degli account?
Secondo me è un troll piddino pagato da Renzi per infiltrarsi in quei siti e scrivere post diffamatori contro gli avversari del leader 5 Stelle, al fine di metterlo in cattiva luce e procurargli querele per diffamazione.
E pensare che dalla sua boccuccia non è mai uscito un insulto o una parola irrispettosa contro i politici del PD...

PER SAPERNE DI PIU'

giovedì 9 marzo 2017

Sono contro ogni iniziativa del governo a prescindere

Ottima l' idea del governuccio mio bello di invitare i superricchi ad eleggere l' Italia loro domicilio fiscale, in cambio di una tassa fissa di 100 mila euro/anno.
Molti di loro risiedono attualmente in Inghilterra, pagando una tassa fissa di 65 mila sterline. Ma a causa della Brexit molti potrebbero essere indotti a cambiare paese. E allora perché non invitarli da noi visto che già in tanti passano le loro vacanze in Italia?
Essendo tutti dei gran spendaccioni, i vantaggi per le casse dello Stato potrebbero essere cospicui. Si è calcolato che se, per assurdo, tutti i centomila e più Paperoni stranieri residenti in GB venissero da noi, il nostro Fisco incasserebbe 10 mld. in più.

Tutto bene dunque, tutti favorevoli?
Macché, Silvia Truzzi dalle colonne del Fatto boccia l' idea perché, scrive, è palesemente incostituzionale visto che secondo la Carta fondante la tassazione dev' essere progressiva, a misura dei redditi di ognuno.
Ebbene, poiché non oso pensare che Truzzi ignori che la flat tax di 100 mila euro riguarderà i redditi guadagnati all' estero dai ricconi, e che se qualcuno di loro produrrà dei redditi in Italia verrà tassato come ogni altro italiano, poiché non oso pensare tutto questo dicevo, allora lo giustifico con l' intenzione della giornalista di bocciare a prescindere ogni iniziativa del governo.
Anche quelle valide, come questa.

domenica 5 marzo 2017

Rivelare segreti istruttori, non rientra tra i compiti di chi intenda scoprire la verità

Troppe fughe di notizie coperte da segreto istruttorio, troppe soffiate ai giornali, sono questi motivi ad aver indotto la Procura romana a togliere le indagini sul caso Consip al Noe, Nucleo operativo ecologico dei carabinieri al quale le aveva affidate il pm Woodcock, per assegnarle al Nucleo investigativo dei carabinieri di Roma.
Fughe di notizie, precisa il capo della Procura Pignatone, avvenute sia prima che dopo l’ arrivo degli atti dell’ inchiesta a Roma.

L’ iniziativa per certi versi clamorosa della Procura romana, è stata riportata in modo neutro, senza particolari commenti pro o contro, da tutti i giornali. Chissà perché solo uno l’ ha criticata, il Fatto Quotidiano. Proprio quello che da settimane un giorno si e l’ altro pure, ci martella con sempre nuove rivelazioni sul caso. A pagina 13 del numero oggi in edicola, Peter Gomez lamenta come vi siano due Italie, una che vuol scoprire la verità e una che vuole occultarla. E anche se non li nomina è facile capire che la prima sarebbe quella di Woodcock, l’ altra quella di Pignatone.

Peccato però che rivelare segreti istruttori o fare soffiate alla stampa, non rientri tra i compiti di chi intenda scoprire la verità. Perché non è da paese civile che un indagato, è il caso di Lotti, scopra di essere tale direttamente dalla stampa, prima ancora di ricevere l' avviso di garanzia.

giovedì 2 marzo 2017

Ecco la differenza tra la riforma dei VITALIZI di Richetti e quella delle PENSIONI dei 5S.

Richetti propone che tutti i vitalizi in essere, calcolati col metodo retributivo, siano riconteggiati con quello contributivo. In osservanza della legge Monti del 2012, la quale dispone che tutte le future pensioni dei parlamentari siano calcolate con quel metodo, identico a quello in vigore per tutti gli italiani. Secondo la sua riforma però, la possibilità per un parlamentare di maturare la pensione dopo 4 anni 6 mesi e un giorno di legislatura, dev' essere mantenuta.

La riforma dei 5S invece, checché ne dica la propaganda delle pagine grilline, NON tocca i vitalizi ma dispone che gli anni di contributi versati dai neoparlamentari confluiscano nelle casse dell' Inps. Al compimento del 65° anno di età se uomo, o 60 se donna, sommati a quelli di altre attività lavorative svolte dal parlamentare, concorreranno a determinare l' ammontare della pensione.

Inutile dire che solo con la riforma Richetti si otterrebbe un risparmio immediato, e sostanzioso, per le casse dello Stato. Però un punto debole ce l' ha: se i penalizzati faranno ricorso alla Consulta, il rischio che venga giudicata incostituzionale è alto. Quella dei 5 Stelle invece è volta solo a impedire che bastino appena 5 anni di versamenti per maturare una pensione. Ma risparmi zero, nemmeno un euro, visto che comunque per percepirla il parlamentare dovrà sempre attendere i 60/65 anni di età.