martedì 28 giugno 2016

Prepariamoci agli starnazzamenti dei grillini

L' art. 108 del Trattato sul funzionamento della UE dispone che in circostanze eccezionali, e sicuramente la Brexit lo è, i governi possano far ricorso ad aiuti pubblici, normalmente vietati, per salvare le banche in difficoltà piuttosto che utilizzare il bail in.
Se le perdite in Borsa degli Istituti di credito e le turbolenze sui mercati dovessero continuare, in uno dei prossimi vertici europei si deciderà quale delle due opzioni utilizzare.
I tecnici del Mef hanno già calcolato che in caso di aiuti di Stato, la somma occorrente sarà di 20-25 mld.
In un caso o nell' altro però, prepariamoci agli starnazzamenti dei grillini. Perché se si opterà per gli aiuti di Stato, accuseranno il governo di aver "regalato" miliardi alla lobby dei banchieri. Se invece Renzi sarà obbligato a ricorrere al bail in, lo accuseranno di aver rovinato migliaia di risparmiatori. Questo è il risultato di aver mandato in parlamento un' accozzaglia di sprovveduti, i quali cercano di mascherare il loro dilettantismo con l' arroganza e la presunzione.
P.S. giusto per informazione: i fondi pubblici utilizzati da Tremonti e Monti per salvare il MPS, non furono elargiti gratis. La banca senese li restitui maggiorati da corposi interessi. Lo stesso avverrà anche in futuro.

lunedì 27 giugno 2016

Dio benedica gli scozzesi. Scotland the brave

Primo ministro Sturgeon: "PARLAMENTO SCOZIA PRONTO A BLOCCARE BREXIT"

Accadrà anche in Europa quel che accadde nella Jugoslavia degli anni 90?

Esistono persone, fasce di popolazione, nazioni intere, le quali di fronte a problemi epocali: le ondate migratorie, le crisi finanziarie, la globalizzazione, sono convinte che isolandosi dagli altri, chiudendosi in casa, riusciranno non solo a fronteggiarli meglio, ma addirittura a schivarli.
Come?
Ad esempio introducendo leggi più severe per arrestare l' arrivo degli immigrati. O cambiando il tipo di valuta per fronteggiare meglio la crisi economica. Oppure, ancora, per avere la facoltà di introdurre dazi doganali onde limitare l' importazione di merci straniere. Tutti palliativi che anziché migliorarla peggioreranno e di molto la situazione. Intendiamoci, quelli sono problemi reali ma pensare di risolverli da soli è pura follia. Non ci riescono nemmeno gli USA figuriamoci la GB o staterelli quali l' Olanda e la Danimarca o quelli con debiti astronomici sul groppone, come l' Italia.

C' è poi un altro pericolo, da pochi considerato, ma che emergerebbe se la UE si sfasciasse. Quello della malapianta dei nazionalismi. Oggi i vari caporioni dell' estrema destra europea se la prendono tutti e solo con Brussel. Ma un domani, venuta meno l' Unione, litigherebbero l' un l' altro proprio perché i nazionalisti hanno sempre bisogno di nemici. Vecchi rancori tornerebbero ad affiorare: austriaci contro italiani (per il SudTirolo), fiamminghi contro valloni, lituani contro le minoranze polacche sul loro territorio, idem degli slovacchi contro quella ungherese nel sud del paese. Per non parlare degli attacchi ai rom e ai gay che certo si moltiplicherebbero (sopratutto nell' est europeo). Il rischio di rivivere quel che accadde in Jugoslavia negli anni 90, sarebbe veramente concreto. E quindi Forza UE!

sabato 25 giugno 2016

Quando Bossi si adoperò per far entrare la sola Padania nell' euro...

Nell' agosto del 1996, sicuro che il governo dell' Ulivo non ce l' avrebbe fatta a far entrare l' Italia nell' euro, Bossi scrisse una lettera all' allora presidente della UE Jacques Santer, chiedendogli di far entrare la sola Padania nell' unione monetaria. Ovviamente la risposta dell' Europa fu negativa. Anni dopo Bossi spiegò i motivi di quella lettera. Motivi in parte validi ancor oggi: "Se la lira non fosse entrata nell'euro, allora non sarebbero fallite soltanto le grandi imprese italiane, ma anche le piccole imprese perché il costo del danaro e l’inflazione sarebbero saliti alle stelle e sarebbe sopraggiunta la frantumazione dello Stato italiano, cioè la secessione. Noi avevamo coscienza che se gli avvenimenti fossero andati in quel modo avremmo dovuto immediatamente indirizzare il processo politico verso uno Stato nazionale padano per garantirci la democrazia".

venerdì 24 giugno 2016

Ecco la prova del regime renziano sui media


Amici, noi ci occupiamo di bazzecole quali la Brexit, ma ier sera a Porta a Porta è successa una cosa inaudita, che prova l' esistenza di un regime renziano sui media.
Il conduttore Bruno Vespa, noto lustrastivali di Renzi, voleva impedire a colui che per un soffio mancò la candidatura al Nobel per l' economia, Renato Brunetta, di rendere noto che il Davide Serra che parlava in collegamento da Londra, fosse amico del Premier.
E più il Nobel mancato ci teneva a dirlo, impedendo al Serra di parlare, più il servo lo zittiva affermando che lui invita chi vuole. Senza per questo essere obbligato a svelare che è amico di Tizio o Caio o vota per Sempronio.
Ma si può essere più servi di cosi? Vergogna Vespa!



E ora chi li tiene più Salvini e la Le Pen?

Immagino che ora le varie Le Pen, i vari Salvini strilleranno ancora di più contro la UE.
Per non parlare dei paesi dell' est Europa, Polonia e Ungheria in primis, che faranno ancor più fuoco e fiamme contro la UE perché fa entrare i musulmani. Gli euroscettici dell' est e dell' ovest hanno una cosa in comune, sono tutti di destra, sovente di estrema destra. Come i governi di Varsavia e Budapest. I quali oggi non ce l' hanno solo coi musulmani, ma anche con i rom e i gay. E il giorno in cui saranno riusciti a ridurli al silenzio, se non ad espellerli dal paese, se la prenderanno con gli ebrei. E quando avranno finito anche con loro e non resteranno più razze "impure", magari se la prenderanno con quelli dai capelli rossi o gli albini.
Esagero? Nient' affatto.
Perché quello di inventarsi sempre nuovi nemici interni ed esterni per distogliere la popolazione dalle loro politiche fallimentari, è un vecchio trucco usato da tutti i governi reazionari. Vi ricorrono immancabilmente tutti, perché garantisce la loro sopravvivenza.

Siano mille volte benedetti i nostri Padri costituenti

Perché consci di quanto certi popoli, specialmente quelli latini, siano propensi a farsi infinocchiare dal primo Dulcamara che passa, pensarono bene di inserire nella nostra Carta fondante l' art. 75. Quello che vieta i referendum abrogativi sui trattati internazionali.

Art. 75
E` indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati.
La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
La legge determina le modalità di attuazione del referendum.

giovedì 23 giugno 2016

Abandon ship! Abbandonare la nave!

Abandon ship, abbandonare la nave Eurozona è il titolo di questa vignetta di Ben Garrison, sostenitore dell' uscita della GB dalla UE. Essa riassume in modo brutale tutti i cavalli di battaglia dei favorevoli alla Brexit. Ad abbandonare la nave diretti verso il sole sono naturalmente gli inglesi, mentre l' Eurozona è sull' orlo del precipizio. Una Merkel inviperita chiede ancora più immigrati, mentre sul ponte succede di tutto: la Grecia vomita, la “diversità” bombarda i burocrati di Bruxelles facendo un bel buco sullo scafo. Onde minacciose, le onde dell’immigrazione, e il tornado della crisi economica minacciano la nave. Inoltre dei pirati inturbantati attaccano l’imbarcazione Europa e la minacciano in vari modi: da una parte c’è un uomo con il turbante (arabo per il vignettista) con un sacco di denaro in mano pronto a comprarsi tutto, dall’altro un secondo uomo con il turbante minaccia una sirena molestandola con le sue voglie lussuriose, mentre il terzo inturbantato manda a morire un uomo biondo e tremante, la Svezia, gettandolo in pasto a uno squalo che simboleggia il politicamente corretto. Andrew Brown sul Guardian, quotidiano contrario alla Brexit, ha paragonato questa vignetta a quelle che circolavano nella Germania nazista. Dove ieri c’era l’ebreo oggi c’è l’arabo (ma anche l’ebreo), perché islamofobia e antisemitismo sono figli della stessa madre razzista. Stasera sapremo se i britannici condividono le idee di Garrison.

lunedì 20 giugno 2016

Ma la vera colpevole è la Culona

E' stata la folle politica di austerità perseguita per anni dalla Germania, in aggiunta alla crisi dei subprime americani, ad impoverire milioni di famiglie e a creare legioni di giovani disoccupati in quasi tutta Europa. Mentre invece in mancanza di investimenti privati dovuti alla crisi, sarebbe stato necessario un forte intervento statale, anche in deficit. Quei disoccupati han poi fatto la fortuna di partiti e partitini nazionalpopulisti, contrari alla UE e ai partiti tradizionali, votandoli in massa. Cosi siamo caduti dalla padella nella brace, perchè la soluzione alla crisi e alla disoccupazione non è l' uscita dall' Europa o dall' euro, ma come ho detto sopra un forte piano di investimenti statali (Roosevelt docet).

Ma quella è una politica economica che solo i partiti di sinistra usano fare, mentre invece da anni il parlamento di Strasburgo e la Commissione sono in  mano ai conservatori. Del resto, convincere quei giovani che in massa votano 5 Stelle (il 44% dell' elettorato grillino è composto da giovani tra i 18 e i 25 anni) che la soluzione alle loro difficoltà sarebbe dare più forza alla sinistra, è impossibile. Come si fa a far cambiare idea a persone che si spellano le mani dagli applausi, sentendo Di Maio affermare che "dobbiamo uscire dall' euro e riprenderci la sovranità monetaria al fine di stampare moneta, cosi potremo investire e creare lavoro. E il potere d' acquisto delle famiglie non ne risentirà, perché il cambio sarà di una lira=un euro"?

Pd e 5 Stelle in perfettà parità, l' unico sconfitto è il Cdx

2 a 2, perfetta parità. Roma e Torino ai 5S, Milano e Bologna al PD. Il solo rimasto a boccasciutta è il Cdx, unico vero perdente in questi ballottaggi. La vittoria a Trieste infatti, dove già il Cdx aveva governato in passato, non può compensare la perdita di Varese, vera roccaforte leghista. La furbata di Salvini, dire che se fosse stato torinese avrebbe votato 5 Stelle ai ballottaggi, sperando che loro avrebbero ricambiato a Bologna, ha funzionato solo per l' Appendino. Perché nella città felsinea i grillini non hanno ricambiato il favore, cosi il caporione leghista se l' è presa in saccoccia.
Detto questo la sconfitta di Torino è dura da digerire per noi piddini. Perché se la vittoria della Raggi l' avevamo messa in conto, e già essere arrivati al ballottaggio è stato un mezzo successo, la sconfitta di Fassino, un sindaco che a detta di tutti gli osservatori aveva governato bene, non era prevista e può esser spiegata solo con la voglia di fare uno sgambetto a Renzi da parte leghista.
Ora vedremo cosa sapranno fare i 5 S a Roma e Torino. Ad opporsi e dire sempre dei no son buoni tutti, ma governare è tutt' altra cosa e l' onestà, tra l' altro solo presunta, non basta.

Blog chiuso per lutto


venerdì 17 giugno 2016

Putin farà costruire una Renzigrad sulle rive del Volga

Ammaliato dal carisma del giovane segretario del più grande partito di sinistra dell' Europa occidentale, Putin ha deciso che in suo onore farà costruire Renzigrad. La città sorgerà sulle rive del Volga, proprio di fronte a quella Togliattigrad che un predecessore di Putin al Cremlino, costrui in onore di un altro grande segretario di quel partito.
Avanti popolo.

mercoledì 15 giugno 2016

A proposito dei ballottaggi forse non tutti sanno che...

Il termine ballottaggio deriva dal fiorentino ballotta, sinonimo di castagna lessata. Nella Firenze rinascimentale, infatti, esisteva la Torre della Castagna, nella quale si riunivano i Priori delle Arti per decidere e votare riguardo alle tematiche più importanti. Il voto consisteva nel porre delle castagne in uno dei sacchetti che simboleggiavano le varie possibilità.



 FONTE

sabato 11 giugno 2016

Fascisti nel profondo dell' animo

Beati i conservatori francesi, inglesi e tedeschi, i quali possono contare su quotidiani seri e autorevoli quali Figaro,Times e Die Welt. Giornali che non regalerebbero mai il Mein Kampf ai loro lettori e non utilizzerebbero mai titoli quali "ragazza arrostita a Roma", come da noi han fatto il Giornale nel primo caso e Libero nel secondo. Ma la colpa non è tanto, o non solo, di Sallusti e Feltri. Consci di quanto sia rozza e volgare, quanto sia rimasta fascista nel profondo dell' animo la maggioranza dei loro lettori, pubblicano e scrivono ciò che sanno essa apprezzerà maggiormente.

mercoledì 8 giugno 2016

Ecco la prova del regime renziano. Fate girare, massima condivisione!1!!!

Ier sera a Ottoemezzo i servi di Renzi Gruber e Mieli hanno interrotto con domande il mitico Dibba, impedendogli di fare un monologo. Idem l' altro scendiletto dell' Ebetino, Massimo Giannini, che a Ballarò interrompeva la Raggi. Per non parlare della Merlino, notoria lecchina del PD, che stamane sulla 7 provava a mettere in difficoltà la Taverna. Se non è regime questo mi domando quale lo sia. Questa moda antidemocratica di fare domande spesso scomode ai politici grillini, deve finire. FATE GIRARE, FATE GIRARE, MASSIMA CONDIVISIONE !11!!

martedì 7 giugno 2016

Ma cos' hanno da festeggiare i grillini?

Precisato che la distanza che separa Giachetti dalla Raggi è identica a quella che separa la Appendino da Fassino, e quindi al limite tra Pd e M5s nelle grandi città finirà 1a1, ma ho notato che a parte l' exploit di Torino e Roma, negli altri 24 capoluoghi in cui si è votato il M5S ha superato il 20% solo in 3 (Benevento, Carbonia e Savona) e andrà al ballottaggio solo a Carbonia. Qualcuno mi spiega perché cantano vittoria?

 

lunedì 6 giugno 2016

Il complotto per far vincere la Raggi, sta per essere coronato dal successo

Il complotto ordito da PD e PDL per far vincere la grillina, certi che poi da sindaco combinerà un guaio dopo l' altro sputtanando cosi l' intero M5S, è a un passo dal traguardo.
Per la verità, dopo che l' astutissima senatrice Taverna ne aveva denunciato l' esistenza, i direttivi dei due partiti erano stati sul punto di rinunciarvi. Ma oramai, con la scissione provocata apposta di Fassina dal PD e la finta lite Salvini-Berlusconi con conseguente presentazione di due candidati, si era andati troppo avanti.
Cosi ora, dopo che gli italiani avranno visto quali e quanti disastri fanno i 5Stelle una volta al potere, saranno sicuramente Pd e Pdl a disputarsi la vittoria alle prossime politiche.
E che i grillini se la prendano con lo staff per non aver dato peso all' avvertimento della Taverna, rinunciando a correre a Roma.

mercoledì 1 giugno 2016

No taxation without representation

Nessuna tassazione senza rappresentanza, era lo slogan dei rivoltosi americani che nel 1773 si rifiutarono di pagare le tasse imposte da Londra, se prima non avessero ottenuto di mandare dei propri rappresentanti al parlamento inglese.
Quella rivolta diede inizio alla rivoluzione americana che portò all' indipendenza delle colonie dalla Corona britannica.
Anche in Italia vi sono milioni di persone che pur pagando le tasse, non hanno propri rappresentanti nelle istituzioni. Mi riferisco a quei cittadini extracomunitari i quali, essendo in regola, pagano fior di tasse e imposte. Sarebbe più che giusto quindi se a coloro i quali sono residenti da almeno 5 anni, si concedesse il diritto di votare alle amministrative. Non alle politiche perchè non sono cittadini italiani, ma alle amministrative, alle elezioni per il sindaco o presidente di regione. Tra l' altro lo prevede la Convenzione di Strasburgo ratificata dall' Italia nel 1992, ma da allora sempre disattesa. Che aspetti, Matteo?