domenica 5 marzo 2017

Rivelare segreti istruttori, non rientra tra i compiti di chi intenda scoprire la verità

Troppe fughe di notizie coperte da segreto istruttorio, troppe soffiate ai giornali, sono questi motivi ad aver indotto la Procura romana a togliere le indagini sul caso Consip al Noe, Nucleo operativo ecologico dei carabinieri al quale le aveva affidate il pm Woodcock, per assegnarle al Nucleo investigativo dei carabinieri di Roma.
Fughe di notizie, precisa il capo della Procura Pignatone, avvenute sia prima che dopo l’ arrivo degli atti dell’ inchiesta a Roma.

L’ iniziativa per certi versi clamorosa della Procura romana, è stata riportata in modo neutro, senza particolari commenti pro o contro, da tutti i giornali. Chissà perché solo uno l’ ha criticata, il Fatto Quotidiano. Proprio quello che da settimane un giorno si e l’ altro pure, ci martella con sempre nuove rivelazioni sul caso. A pagina 13 del numero oggi in edicola, Peter Gomez lamenta come vi siano due Italie, una che vuol scoprire la verità e una che vuole occultarla. E anche se non li nomina è facile capire che la prima sarebbe quella di Woodcock, l’ altra quella di Pignatone.

Peccato però che rivelare segreti istruttori o fare soffiate alla stampa, non rientri tra i compiti di chi intenda scoprire la verità. Perché non è da paese civile che un indagato, è il caso di Lotti, scopra di essere tale direttamente dalla stampa, prima ancora di ricevere l' avviso di garanzia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il discorso di Marine Le Pen che distrugge Morkel e Hollande

Anonimo ha detto...

Quando queste "cosidette fughe di notizie" riguardavano Berlusconi ti andavano bene vero Gianni? Allora non avevi nulla da dire.
Quando un giornalista ha una notizia è giusto che la dia senza fare sconti a nessuno.
Questa chiamasi stampa libera che ti piaccia o no.