sabato 18 marzo 2017

Potenza della propaganda grillo-travagliesca.

Dopo Grillo che auspica un suo intervento, anche Travaglio sul Fatto di oggi domanda a Mattarella se non ha nulla da ridire sulla vicenda Minzolini. Ma esattamente cosa dovrebbe fare Mattarella per compiacere il duo, chiedere di ripetere il voto? Mandare un messaggio di reprimenda ai senatori?
In 70 anni di Repubblica, numerosi sono stati i messaggi presidenziali alle camere. Quasi tutti erano motivazioni per aver rimandato alle camere una legge. Solo due si occupavano di altro: uno di Segni del 1963, chiedeva se non era il caso di abolire il bicameralismo perfetto (proprio cosi), l' altro di Leone per invitare il parlamento all' unità in quelli che erano gli anni di piombo.
Nessun presidente si è mai sognato di commentare un voto del parlamento, perché non rientra tra i compiti e i poteri del PdR. Passi per Grillo, ma Travaglio dovrebbe saperlo. E allora perché chiede a Mattarella un commento su Minzolini?
Intanto sulla pagina di Mattarella sono apparsi i primi messaggi di critica da parte di elettori grillini, evidentemente lettori del blog o del Fatto, per chiedere al Presidente cosa aspetti ad intervenire.
Potenza della propaganda grillo-travagliesca.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

GENTILONI HA MESSO PROFUMO IN LEONARDO-FINMECCANICA. MISSIONE: SMANTELLARE E sVENDERE I PEZZI

Anonimo ha detto...

gianni guelfi alle 17.43
Nessun presidente si è mai sognato di commentare un voto del parlamento, perché non rientra tra i compiti e i poteri del PdR. Passi per Grillo, ma Travaglio dovrebbe saperlo. E allora perché chiede a Mattarella un commento su Minzolini?

Il 31 luglio 2007, quando il centrodestra alzava le barricate per Previti, un certo onorevole Sergio Mattarella, che a occhio e croce dovrebbe essere l’attuale capo dello Stato, dichiarava alla Camera: “Quello che oggi in quest’aula celebriamo non è un giudizio nel merito delle accuse formulate nei processi all’on. Previti.
Non ci compete.
Siamo chiamati a prendere atto di una decisione formulata dalla magistratura in tre gradi di giudizio e passata in giudicato con la pronunzia della Corte di Cassazione.
Un cittadino interdetto in perpetuo dai pubblici uffici non è più titolare dei diritti elettorali, non può più votare e di conseguenza non può più essere eletto, e se è già stato eletto ed è parlamentare decade dal suo mandato ai sensi dell’art. 66 della Costituzione... sopra la quale non vi è null ’altro, e sottolineo nulla... L’on. Previti è divenuto, dopo le elezioni, ineleggibile...
È sempre la Costituzione all’articolo 56 che dispone che può essere deputato soltanto chi può votare, e ciò non è più consentito all’on. Previti per effetto di quella interdizione."
Parole che, sostituendo Previti con Minzolini, Camera con Senato e interdizione perpetua con interdizione temporanea (di 2 anni e mezzo), si possono ripetere pari pari sul voto dell’altroieri in Senato, a beneficio di tutti i senatori paraculi che discutevano financo la fondatezza di una sentenza definitiva.
Mattarella ha per caso cambiato idea? Oppure Mattarella non è più Mattarella?

Ho tagliato sia l'articolo di Travaglio che tutto il discorso di Mattarella, ma la sostanza è quella.
Capisco che difendere l'indifendibile è dura caro Gianni ma almeno scrivi la verità.

Anonimo ha detto...

Era il 17 maggio 2014, piena campagna elettorale per le imminenti elezioni europee. Matteo Renzi parla di Rai, dei costi della televisione pubblica.
Tira in ballo l’ex direttore del Tg1: “Dire Minzolini e servizio pubblico nella stessa frase nuoce gravemente alla salute”.


Poveri elettori piddini, ridevano nel 2014 alle parole di renzusconi contro Minzolini , ridono oggi che lo hanno salvato e calpestato una legge fatta da loro stessi. Quanta pena.
Ho sempre sentito dire che in Italia c'è un partito guidato da un comico, adesso finalmente ho capito chi è.

https://pbs.twimg.com/media/C7JEUm0X0AAWKv4.jpg

Anonimo ha detto...

Il disegnino di Marine

Da fare vedere al vostro vicino di casa piddino.