martedì 30 agosto 2016

La UE demolisce i paradisi fiscali europei

Tutti ci ricordiamo del famoso miracolo irlandese di qualche anno fa, quando diverse multinazionali straniere, in gran parte americane, decisero di stabilire la loro sede legale a Dublino, attirate dal favorevole regime di tassazione sui profitti offerto da quel governo. La decisione fu alla base del susseguente miracolo economico dell' Isola Verde.

Ebbene ieri la Commissione UE ha chiesto al governo di Dublino di recuperare dalla Apple, 13 mld. di dollari di tasse risparmiate dal 2003 al 2014, grazie a una tassazione dell' 1% sui profitti europei anziché del 12.5% imposto alle aziende locali.
 Sia il governo che la Apple faranno ricorso, e la multa sicuramente diminuirà. Tuttavia è confortante sapere che si sia finalmente deciso di far pagare quanto dovuto ai furbetti che vedono nel cosiddetto mercato globale, solo un' occasione per far soldi a buon mercato falsando la concorrenza.

P.S. e non solo all' Irlanda, ma recentemente sempre la UE ha chiesto a Olanda e Lussemburgo di recuperare 30 e 20 mln., di dollari da Starbucks e Fiat Finance rispettivamente, risparmiati grazie a vantaggi fiscali non dovuti.

FONTE DELLA NOTIZIA

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Guelfi questo è dirigismo puro e dimostra solo che non avete capito come funziona il mercato libero.
Se multate una società perchè non paga tasse in italia ma le paga in olanda questa si sposterà in malesia e con la libera circolazione di capitali lo puo' fare.
E ci sarà sempre un'isoletta del pacifico con tassazione piu' agevolata dove spostarsi.

E poi secondo te Juncker rinuncerà ad avere tutte quelle società che spostano la sede nel suo Lussemburgo ?

Non si agisce applicando multe inapplicabili bensi cancellando la causa prima dell'alta tassazione nel nosro paese, cioè il debito se no vuol dire che dal flop dell'abolizione dei costi di ricarica da parte del figlio del benzinaio, voi non avete capito niente.

gianni guelfi ha detto...

Leggo sul Corsera che nel 2013 la Apple ha venduto iPhone, iPad e affini per 170 miliardi di dollari nel mondo. Di questi 62 negli Usa e 108 fuori dal territorio americano. Il risultato è stato di 19 miliardi di utili negli Usa e 30 e rotti fuori. Ma il bello arriva alla voce tasse: 11,9 miliardi quelle pagate all’amministrazione Obama (61%) e 1,1 miliardi quelle pagate nel resto del mondo (3,7%). E così anno dopo anno. Si trasferiscano pure sull' isoletta del Pacifico, tanto prima o poi li tasseranno anche li.

Anonimo ha detto...

L'accordo con Dublino, stando alle indagini della Commissione, ha permesso al gruppo di pagare aliquote bassissime (tra lo 0,005 e l'1%) sui profitti realizzati nell'intera Ue. La commissaria alla Concorrenza Vestager: "Non è una multa, sono tasse non pagate". Sia il Paese sia l'azienda intendono fare appello. E Cupertino minaccia conseguenze sugli investimenti e i posti di lavoro

Quando una società minaccia un governo di licenziare centinaia di posti di lavoro pur di non pagare le tasse, io lo chiamo TERRORISMO ECONOMICO.
Come sempre agli americani piace vincere facile.
Comunque vada non pagheranno mai la somma di 13 md, anche perché tutti si caleranno le braghe di fronte alle minacce.
Con una Europa come questa non ci sono speranze.
Pensate un po' se i servi europei riusciranno ad approvare il TTIP cosa ci aspetta.

Anonimo ha detto...

Guelfi non mentire come al solito.

La UE fa finta di fare la voce grossa per distogliere l'attenzione da jobs act e dumping salariale che nessuno ha intenzione di levare e che fanno molto comodo alle aziende.
Però ti fanno credere di tenere le multinazionali per le palle.

Se Apple (come ha scritto quello prima di me) minacciasse la chiusura di una o piu' sedi europee come la mettiamo ?

Ti ricordo che l'audi ha estorto aiuti di stato allo stato italiano per pagare gli stipendi ai dipendenti della ducati altro che pagare le tasse.

Anonimo ha detto...

DEMOCRATICI ED INTELLETTUALI, DA SEMPRE ALL’ORIGINE DELLE CRISI ECONOMICHE E DEI FALLIMENTI STATALI

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